Nel  testo del decreto citato in epigrafe, in corrispondenza delle
sottoindicate pagine del predetto supplemento ordinario alla Gazzetta
Ufficiale, sono da apportare le seguenti rettifiche:
    alla  pag.  3, all'art. 2 del decreto, comma 2, lettera a), primo
rigo, dove e' scritto: " a) i beni culturali oggetto  dell'intervento
e  le  finalita'  di cui...", si legga: " a) i beni culturali oggetto
dell'intervento e la finalita' di cui...";
    alla  pag.  4,  art.  2 del decreto, comma 4, lettera c), dove e'
scritto: "  c)  ufficio  competente  per  l'istruttoria  (come  degli
istituti  centrali...)",  si  legga:  "  c)  ufficio  competente  per
l'istruttoria ( uno degli istituti centrali...)";
    alla  pag. 5, nell'allegato A, ultimo paragrafo, terza riga, dove
e' scritto: "... ritiene di dover fare riferimento non sono a  quanto
previsto...",  si  legga:  "... ritiene di dover fare riferimento non
solo a quanto previsto...";
    subito  dopo  la  pag.  24,  che  riporta  la parte relativa alla
regione "Emilia-Romagna/2" (riguardante l'allegato  A,  sezione  I  -
Istituto  centrale  per  il catalogo e la documentazione), si intende
pubblicata la seguente parte riguardante la regione Toscana:
"Toscana:
   L'attivita'  di  catalogazione,  che  qui gia' aveva avuto momenti
intensi precedentemente al 1970, e' profondamente radicata alla  piu'
importante   tradizione  storiografica,  e  del  vastissimo  ''sapere
acquisito'' da tale  tradizione  ha  saputo  ottimamente  beneficiare
sotto   l'aspetto   quantitativo  come  soprattutto  sotto  l'aspetto
qualitativo e scientifico.
   Hanno  concorso  a  questo sviluppo conoscitivo, che ha riguardato
praticamente tutte le  categorie  dei  beni  culturali,  su  un  arco
cronologico che dalla remota antichita' va quasi ai giorni nostri, le
ben  organizzate  e  competenti  attivita'  di  tutte  e   sette   le
soprintendenze  nonche',  per vari settori di propria competenza e in
un   rapporto   di   fattiva   collaborazione    con    gli    uffici
dell'amministrazione  statale,  il  Dipartimento istruzione e cultura
della regione Toscana.
   La  individuazione  di  aree di intervento prioritario ai fini del
presente programma risulta  pertanto  da  un  duplice  e  convergente
ordine  di necessita': primo, quello di intensificare la ricognizione
dei beni nelle residue zone meno intensivamente indagate (e che  sono
anche,  per  vari  fattori  logistici  o di sviluppo socio-economico,
anche quelle esposte a  piu'  elevati  rischi);  secondo,  quello  di
soddisfare   le   concrete   possibilita'   di   esaustivita'   della
catalogazione nelle aree invece meglio esplorate.
   In  rapporto alle tematiche comprensoriali tali aree di intervento
sono:
    1)   la   Lunigiana,   che   rientra   nelle   competenze   della
soprintendenza  ai  beni  ambientali,  architettonici,  artistici   e
storici  di  Pisa;  in  relazione  a  quest'area,  sulla  quale anche
insistono importanti contesti archeologici, e' auspicabile  un'intesa
progettuale anche con le soprintendenze della Liguria;
    2)  la  provincia  di  Grosseto  per  le  parti  che specialmente
interessano le competenze delle soprintendenze ai  beni  archeologici
di  Firenze  ed  ai  beni  ambientali e architettonici di Siena; area
questa, esposta a fattori  di  elevato  rischio  per  gli  incrementi
insediativi.  L'intensa  attivita'  di  ricerca archeologica esige il
supporto di adeguati mezzi per la catalogazione.
   Il   concorso  dell'amministrazione  regionale  si  prospetta  qui
particolarmente  significativo  e  si  innesta  su  iniziative   gia'
avviate;
    3)  la  parte meridionale della provincia di Siena sulla quale le
competenze delle due soprintendenze senesi  dovranno  convergere  per
migliorare  situazioni  di  relativo  squilibrio  rispetto al livello
della catalogazione in altre parti del comprensorio;
    4)  la  Valle  aretina  che, nel comprensorio di competenza della
soprintendenza  ai  beni  ambientali,  architettonici,  artistici   e
storici di Arezzo presenta la necessita' di piu' intensivi interventi
ricognitivi.
  Toscana/2
    5)  l'insieme  delle  province  di  Firenze e di Pistoia che, per
quanto riguarda le competenze della soprintendenza ai beni  artistici
e   storici  di  Firenze  e'  l'area  sulla  quale  per  prima  possa
raggiungersi il traguardo della reale esaustivita';
     6)   i   complessi  delle  Ville  medicee  di  competenza  della
soprintendenza ai beni ambientali e  architettonici  di  Firenze:  lo
stato   delle  conoscenze  su  tali  complessi,  certamente  elevato,
necessita  tuttavia   di   una   sistematizzazione   metodologica   e
specialistica anche in funzione di pressanti esigenze conservative.
   In   tutte   le   aree  suddette  gli  interventi  si  manifestano
realizzabili in piena  coerenza  con  i  criteri  fondamentali  della
catalogazione, interessando contestualmente e con coordinamento degli
apporti disciplinari, le varie categorie  dei  beni  ed  estendendosi
anche ai beni demo-antropologici che hanno valore assai significativo
nel tessuto culturale della regione.
   In  rispondenza  a  quanto  previsto dal comma 3 dell'art. 2 della
legge n. 84/1990, si palesano  utilizzabili,  purche'  ricondotti  ai
citati   criteri  fondamentali  della  catalogazione,  i  beni  ed  i
risultati documentali e scientifici risultati dal progetto ex art. 15
della  legge  n.  41/86  relativo  a  'Committenza  e  artisti  nelle
collezioni fiorentine'. Parzialmente utilizzabili  sono  i  risultati
documentali  di  altri  progetti  ex art. 15 della legge n. 41/86 che
hanno svolto la loro attivita' anche in settori della Toscana,  quali
i progetti 'Porti e approdi...', 'Presenza ebraica...'";
    alla  pag. 27, penultima riga, nella parte riguardante la regione
"Marche/2" dove e' scritto: "... di  competenza  dele  altre...",  si
legga: "... di competenza delle altre...";
    alla  pag.  88,  il titolo riportato prima dell'ultimo paragrafo,
dove e' scritto: "CORSI PER  CONSERVATORI  -  DI  BENI  LIBRARI",  si
legga: "CORSI PER CONSERVATORI - RESTAURATORI DI BENI LIBRARI".